mercoledì 27 maggio 2020
lunedì 25 maggio 2020
Ciò che sembra non è: “L’anello magico” – fiaba trentina
"“L’anello magico” rompe gli schemi, suggerendoci, allo stesso tempo, come le fiabe non siano un prodotto unicamente infantile, ma quanto, invece, possano essere un valido aiuto anche per l’adulto, per il suo pensiero critico.
Per un pensiero che possa incarnarsi in una modalità di maieutica socratica, di apertura e interrogazione sulla realtà.
Una fiaba che, grazie, alla rottura di mappe cognitive rigide e disfunzionali, può promuovere importanti interrogazioni circa il nostro modo di categorizzare il reale, circa la tendenza, spesso automatica, di dipingere il mondo in bianco e nero o di abbracciare, in modo più o meno inconsapevole e acritico, visioni e dimensioni che non ci appartengono."
Francesca Carubbi
www.psicologafano.com
www.alpesitalia.it
Ciò che sembra non è: “L’anello magico” – fiaba trentina
venerdì 22 maggio 2020
Storie di un tempo che fu. La fiaba con bambini e anziani
"Nel campo delle attività di networking, o lavoro di Rete, tra anziani e mondo dell’infanzia (Carubbi, 2019), “le fiabe popolari, le filastrocche, le nenie poplari di un passato non troppo remoto, raccontate da chi quelle fiabe le ha vissute e con le quali è cresciuto, consentono ai bambini di arricchirsi di una propria storia culturale, delle proprie radici sociali: permette di riconoscersi e di appropriarsi della propria storia e, quindi, della propria identità” (ivi; p. 29).
Nello specifico, attraverso l’incontro, i bambini più piccoli (asilo nido e scuola dell’infanzia) possono apprendere il valore dell’empatia e dell’accettazione e dell’autenticità e del rispetto, grazie alla figura del “vecchio saggio raccontastorie” (Carubbi, 2018) , rappresentato dall’anziano, che incarna il “novellatore” della fiaba.
Inoltre, lo scambio di esperienze, permette alle persone anziane di sentirsi protagonisti e proattivi, rafforzando il loro senso di appartenenza sociale."
Francesca Carubbi
www.psicologafano.com
www.alpesitalia.it
Storie di un tempo che fu. La fiaba con bambini e anziani
Nello specifico, attraverso l’incontro, i bambini più piccoli (asilo nido e scuola dell’infanzia) possono apprendere il valore dell’empatia e dell’accettazione e dell’autenticità e del rispetto, grazie alla figura del “vecchio saggio raccontastorie” (Carubbi, 2018) , rappresentato dall’anziano, che incarna il “novellatore” della fiaba.
Inoltre, lo scambio di esperienze, permette alle persone anziane di sentirsi protagonisti e proattivi, rafforzando il loro senso di appartenenza sociale."
Francesca Carubbi
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Storie di un tempo che fu. La fiaba con bambini e anziani
martedì 19 maggio 2020
Perché è importante credere nei bambini?
Ecco, perché, è fondamentale facilitare nel bambino la sua autorealizzaizone, ciò che ama, i suoi talenti.
Ciò
che lo nutre nel profondo del suo animo: perché gli offrirete un dono
immenso, quale quello di attingere alla sua fonte di felicità, alla sua
“peak experience” (Maslow, 1962), ossia alla sua sorgente inesauribile
di viva creatività, grazie alla quale potrà, sì giungere alla propria
soddisfazione e a credere in se stesso, ma anche, come ci insegna Viktor
Frankl, sopra – vivere ogniqualvolta si sentirà spaesato, solo,
impaurito e addolorato.
Francesca Carubbi
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Perché è importante credere nei bambini?
Ciò
che lo nutre nel profondo del suo animo: perché gli offrirete un dono
immenso, quale quello di attingere alla sua fonte di felicità, alla sua
“peak experience” (Maslow, 1962), ossia alla sua sorgente inesauribile
di viva creatività, grazie alla quale potrà, sì giungere alla propria
soddisfazione e a credere in se stesso, ma anche, come ci insegna Viktor
Frankl, sopra – vivere ogniqualvolta si sentirà spaesato, solo,
impaurito e addolorato.
Francesca Carubbi
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Perché è importante credere nei bambini?
martedì 12 maggio 2020
Cosa dicono le fiabe...
"Le fiabe maturano. Le loro avventure ci fanno apprendere quanto, per diventare adulti, necessitiamo di attraversare innumerevoli sfide e che, per poter crescere, occorre abbandonare zone di comfort e iniziare ad esplorare la realtà che ci circonda, con tutte le sue incognite. Per dirla alla Battiato che “occorre morire un po’ per poter vivere”.
Le fiabe ci fanno crescere. Nelle fiabe non esiste solo l’eroe o l’eroina, bensì tutti quegli antieroi, che parlano di noi (Carubbi, 2018) con cui, volenti o nolenti, dobbiamo, dapprima, scontrarci, per, poi, attarverso l’incontro, integrare in noi, al fine di diventare “agenti di scelta liberi e responsabili” (Rogers, 1951)"
Francesca Carubbi
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Cosa dicono le fiabe...
venerdì 8 maggio 2020
Fiaba ed empatia
Fiaba e sviluppo dell'empatia
"Venendo all'Approccio Rogersiano, attraverso l'uso della Fiaba come Gioco Simbolico, ossia attraverso la sua invenzione, posso sviluppare l'empatia (Rogers, 1957; 1967; 1980) che mi permette di comprendere non solo in termini di setting clinico, bensì nella quotidianità, la realtà di un'altra persona: l'invenzione della Fiaba ( da solo o con i genitori) consente al bambino, grazie all'immedesimazione con i personaggi, di allenare la sua intelligenza emotiva, quindi le sue capacità relazionali"
Francesca Carubbi, 2018, Paco, le nuvole borbottone e altri racconti, Alpes Italia, Roma, p. 40
giovedì 7 maggio 2020
Sulla saggezza infantile e altri apprendimenti
"Ed è proprio questo un passaggio fondamentale, affinché il bambino possa sentirsi sicuro di seguire la sua autenticità nel “qui e ora”, ossia che il genitore possa fare un passo indietro. Possa fermarsi.
In una sola parola, arrestare il suo pensiero e tendere l’orecchio e il cuore.
Accettare che può e deve sbagliare per crescere come educatore. Per apprendere dagli errori. Per comprendere che l’esperienza è la vera maestra (ibidem) e non i manuali del “perfetto genitore” (sempre che esistano, poi!).
Personalmente, io ho appreso proprio questo: che è giusto chiedere scusa quando è necessario. E che il chiedere scusa trasmette fiducia, perché rispetta l’esperienza interna del bambino e dei suoi bisogni, senza violarli o tentare di cambiarli a nostro piacimento."
Francesca Carubbi
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Sulla saggezza infantile e altri apprendimenti
In una sola parola, arrestare il suo pensiero e tendere l’orecchio e il cuore.
Accettare che può e deve sbagliare per crescere come educatore. Per apprendere dagli errori. Per comprendere che l’esperienza è la vera maestra (ibidem) e non i manuali del “perfetto genitore” (sempre che esistano, poi!).
Personalmente, io ho appreso proprio questo: che è giusto chiedere scusa quando è necessario. E che il chiedere scusa trasmette fiducia, perché rispetta l’esperienza interna del bambino e dei suoi bisogni, senza violarli o tentare di cambiarli a nostro piacimento."
Francesca Carubbi
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Sulla saggezza infantile e altri apprendimenti
mercoledì 6 maggio 2020
martedì 5 maggio 2020
lunedì 4 maggio 2020
domenica 3 maggio 2020
La Fiaba nei contesti psicoeducativi: settembre - ottobre 2020
Il 19 settembre prenderà avvio il Corso sull' uso della Fiaba nei contesti psicoeducativi.
Il Corso è suddiviso i due moduli. Nella Brochure allegata, trovate tutte le info necessarie:
Il Corso è suddiviso i due moduli. Nella Brochure allegata, trovate tutte le info necessarie:
sabato 2 maggio 2020
Il Dispettoso Ghiri - Ghiri e Wonder Mascherina
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© Francesca Carubbi - tutti i diritti riservati |
Un brutto giorno, sul Pianeta Terra, tutte le persone iniziarono a grattarsi in
continuazione…
Chi si grattava il naso, chi il braccio, chi la faccia. Era
tutto un prurito e non si capiva il perché!
Era stato il dispettoso e malefico Ghiri – Ghiri.
Un bruttissimo mostriciattolo pieno di ventose, con la
faccia verde, che si divertiva a fare il solletico alle persone.
Ma ecco che dallo Spazio, più precisamente dal pianeta
Hospital, arrivò una Super Eroina: Wonder Mascherina!
Wonder Mascherina, grazie alla sua cintura laser, riuscì a
dare mascherine a tutte le persone, le quali, una volta indossate, divennero
invincibili, e a sconfiggere con una
luce accecante il dispettoso Ghiri – Ghiri.
Ghiri - Ghiri, allora, essendo sempre più impaurito, fuggì via e non fece
più ritorno.
Grazie alle mascherine di Wonder Mascherina, le persone non
si grattarono più e poterono camminare tranquille, senza prurito!
Da allora, le persone sapevano che potevano contare su Wonder
Mascherina, qualora il malefico Ghiri – Ghiri fosse tornato di nuovo.
© Francesca Carubbi
Dirette Facebook 9 - 16 maggio 2020, ore 15:30
abato 9 maggio, ore 15:30, ci sarà la Diretta Facebook “La Fiaba nei contesti psicoeducativi” – 2° e 3° Modulo – l’educazione.
Sabato
16 maggio, ore 15:30, Diretta “Presentazione Paco e le sue storie”,
Francesca Carubbi – illustrazioni Nada Salari – Alpes Italia, Roma
Le dirette verranno trasmesse dalla Pagina Facebook “Paco, le nuvole borbottone e PsicoFiaba”
Vi aspetto!
Francesca Carubbi
psicologa e psicoterapeuta
www.psicologafano.com
Autore e Co – direttore della Collana “In cammino con le fiabe per…”, Alpes Italia, Roma
www.alpesitalia.it
Dirette Facebook 9 - 16 maggio 2020, ore 15:30
Sabato
16 maggio, ore 15:30, Diretta “Presentazione Paco e le sue storie”,
Francesca Carubbi – illustrazioni Nada Salari – Alpes Italia, Roma
Le dirette verranno trasmesse dalla Pagina Facebook “Paco, le nuvole borbottone e PsicoFiaba”
Vi aspetto!
Francesca Carubbi
psicologa e psicoterapeuta
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Autore e Co – direttore della Collana “In cammino con le fiabe per…”, Alpes Italia, Roma
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Dirette Facebook 9 - 16 maggio 2020, ore 15:30
Sull’Amore: lettera di Raperonzolo ai bambini di oggi
"Cari bambini… Mi avete chiesto di dirvi qualcosa sull’Amore.
Sì, miei cari, proprio quello con la “A” maiuscola; ma non per il fatto che creda all’amore vero, a quello, ossia, tanto decantato da chi le fiabe, alla fine, non le conosce appieno.
Voglio parlarvi dell’Amore Reale, quello quotidiano, quello che assomiglia a tutto tranne che a un panorama rosa. Quello che “alla fine vissero felici e contenti” dovrebbe essere letto come “alla fine iniziarono a vivere insieme, nonostante tutto”. [...] quello che si costruisce giorno per giorno; quello che ci fa litigare e rimpiangere la nostra vita in solitudine; quello che vacilla e che ha piange; che rischia di farci divenire “ciechi” l’uno rispetto all’altro; che ci fa “vagare per i deserti” della nostra Anima; quello che, paradossalmente, in certi momenti, ci fa sentire più soli e distanti.
Ma, allo stesso tempo, è iniziato l’Amore basato sulla fiducia, il rispetto, sul calore, l’appoggio e il riconoscimento; quello che condivide, che scherza, che fa vibrare il nostro corpo e che ci fa emozionare..."
Francesca Carubbi
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Sull’Amore: lettera di Raperonzolo ai bambini di oggi
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