venerdì 5 giugno 2020

Riflessioni sul conflitto Donna/Materno in psicoterapia: Biancaneve dei F.lli Grimm in un’ottica Rogersiana

 "Biancaneve, proprio come la cliente descritta da Rogers, troppo attenta ad essere accettata socialmente, non ha affinato, come ci ricorda Pinkola Estés (1992), la sua capacità di fiutare i pericoli, ossia non è riuscita ad attingere alla suo Locus of Evaluation interno (Rogers, 1951).
La Matrigna, d’altro canto, imprigionata nel suo Specchio, nel suo Narcisismo invidioso e rabbioso, non riesce a vedere l’Altro nella sua Soggettività e irripetibilità.
In tal senso, l’unione di Biancaneve e la Matrigna, consentirebbe alla donna/madre di essere congruentemente flessibile nei suoi aspetti umanamente ambivalenti: la donna/madre sa riconoscere che il lei esiste anche un’Ombra che necessita di essere integrata, affinché la Cura verso l’Altro non diventi sacrificio della propria vitalità e aspirazione, e affinché la propria rabbia, il proprio dolore non si trasformino in cieca invidia e rancore distruttivo, ma in funzionale assertività, autorealizzazione e fonte di rigenerazione personale e strumento di creatività.
Come a dire: “L’incontro di una donna con se stessa è un gioco che comporta seri rischi. È una danza divina […]. Se nell’incontro non c’è il rispetto dovuto, allora un universo distrugge l’altro” (Coelho, 2006, p. 153)."

Francesca Carubbi

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