domenica 30 maggio 2021

Griselda, Ellen West e il Potere Femminile taciuto

 

Ph: Wikipedia

La famiglia protegge. È il primo luogo sicuro per il bambino.

O, perlomeno, è ciò che dovrebbe essere.

Ma come psicoterapeuta ho appreso quanto la stessa può rappresentare, a mo’ di metafora, anche una Foresta che inghiotte. Che intrappola: da sito di cura e protezione può trasformarsi in trappola relazionale e affettiva che tutto ingloba.

“Troppa famiglia fa male” scrive la psicoanalista Laura Pigozzi (Pigozzi, 2020). E non potrei essere più d’accordo.

Dalla claustrofobia casereccia alla claustrofilia è un attimo (ibidem): troppo Legame. Come edera velenosa.

Come quegli arbusti inespugnabili che hanno intrappolato decine di principi in Rosaspina (F.lli Grimm, 1812 – 15).

Arbusti e rovi familiari che non hanno permesso il risveglio dall’innocenza. Che non hanno facilitato la salvifica intraprendenza. Il coraggio di Essere chi si desidera.

Ma non è solo la Bella Addormentata che rischia di perdersi nel sonno eterno dell’inerzia, della mancanza di empowerment personale.

Anche Griselda di Perrault cede alle avances delle aspettative altrui (Rogers, 1961), sacrificando, da qui, la propria Saggezza Organismica (Rogers, 1951) sull'altare della vana gloria e della falsa accettazione familiare.

“Sii paziente e virtuosa” sussurrano a Griselda le sirene del ben pensare. Griselda le ascolta, le fa sue. E perde la sua bimba. Non solo quella in carne ed ossa bensì quella simbolica. In altre parole, smarrisce drammaticamente la sua parte Saggia.

Proprio come Ellen West, caso studiato dallo psichiatra Binswanger e, successivamente, ripreso da Rogers (Rogers, 1980).

Griselda è sola, proprio come Ellen. Non vista in un sistema patriarcale e misogino che la vuole asservita e silenziosa.

E Griselda ubbidisce.

E proprio come Ellen sacrifica la propria vitalità. La propria Tendenza Attualizzante (Rogers, 1967; 1980), estraniandosi da se stessa.

Rogersianamente parlando, l’epopea di Griselda rappresenta la progressiva perdita della fiducia nel proprio locus evaluation interno (Rogers, 1951).

Griselda, allora, è davvero come Ellen West: se avesse potuto godere di un clima facilitante la crescita, se si fosse giustamente ribellata a dettami familiari insensibilmente rigidi, se si fosse rinfrancata da sterili stereotipi di genere “sarebbe stata fedele ai suoi sentimenti più profondi e avrebbe letteralmente salvato il suo sé potenzialmente autonomo” (Rogers, 1980, trad. It., p. 144).

Francesca Carubbi

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