giovedì 30 aprile 2020

Il “matrimonio” nelle fiabe: semplice visione romantica?

"Calvino (1956; 1998), da un punto di vista narrativo – folkloristico, e Bettelheim (1975), da quello psicologico, ci mostrano come le fiabe, in termini di semiotica, siano, per dirla alla Pitrè, “novellatrici” di tutto ciò che parla di noi, soprattutto. delle nostri parti negate alla coscienza o non simbolizzate correttamente (Rogers, 1951): i nostri desideri, bisogni, speranze, timori, emozioni, valori…
Da questo punto di vista, allora, lo stesso “matrimonio” (che tanto viene criticato, in quanto considerato figlio di una visione antiquata e misogina), alla luce sia della tradizione del folklore orale – che ha voluto sempre narrare con un linguaggio inventivo la quotidianità, le incertezze, le paure e le lotte di un determinato popolo -, nonché di quella psicologica – che ha preso in prestito suddette ricostruzioni fantastiche come validi strumenti di indagine ed esplorazione dello psichismo (Carubbi, 2019) -, non può essere “sic et simpliciter” ridotto al suo significato concreto, ma occorre elevarlo a metafora.

"Quindi, cosa può rappresentare, davvero, il “matrimonio” fiabesco?"


Francesca Carubbi
www.psicologafano.com
www.alpesitalia.it



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